Giornata mondiale contro la tratta, un’occasione per aprire gli occhi con la preghiera

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Se incontrassi quei negrieri che mi hanno rapita e anche quelli che mi hanno torturata, mi inginocchierei a baciare loro le mani, perché, se non fosse accaduto ciò, non sarei ora cristiana e religiosa”. Sono queste le toccanti parole pronunciate da Santa Giuseppina Bakhita, che la Chiesa ricorda oggi. Nata nel 1869 in un villaggio del Darfur, nel Sud Sudan, è stata rapita e venduta da mercanti di schiavi quando era bambina. Ma questa pagina buia è stata solo un capitolo di una vita animata dalla fede. Il suo volto e quello di milioni di vittime del traffico di esseri umani sono l’icona dell’odierna Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta, promossa dall’Unione Internazionali delle Superiore e dei Superiori Generali.
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